Eurovision, niente bandiere palestinesi

Le bandiere palestinesi non potranno essere esposte all’Eurovision. Lo riferisce il quotidiano svedese Goteborgs Posten, che cita un comunicato dell’ente organizzatore del concorso, l’Unione europea di radiodiffusione (Ebu): qualsiasi oggetto “che potrebbe disturbare il successo dell’evento verrà vietato all’interno della Malmoe Arena”, lo stadio dove si svolgerà la competizione dal 7 all’11 maggio. Tra gli oggetti a cui fa riferimento l’Ebu c’è anche la bandiera della Palestina. La decisione presa dagli organizzatori però non sembrerebbe essere legata all’edizione di quest’anno e alle conseguenze del conflitto in medio oriente, ma piuttosto fa parte del decennale regolamento del contest: la Palestina non è uno dei 37 paesi in gara, quindi la sua bandiera non è permessa dentro all’arena.

Per spiegare l’accaduto è intervenuto anche il vice direttore dell’Intrattenimento Prime Time della Rai, Claudio Fasulo: “Ci muoviamo in un contesto delicato e speciale. I valori dell’Eurovision Song Contest sono messi a dura prova dal contesto internazionale. Dovremmo fare grande attenzione, ma la questione delle bandiere è una questione di regolamento, un regolamento che esiste da dieci anni. Le bandiere che possono essere esposte devono essere esclusivamente quelle delle nazioni in gara. Fa parte di ciò che è programmato e non ci sono eccezioni”. In virtù di questo regolamento, sarà ovviamente permesso entrare nell’arena con la bandiera israeliana.

La presenza dello stato ebraico all’interno della competizione, dopo il 7 ottobre scorso, è però diventata un caso. Negli scorsi mesi alcune associazioni e gruppi di contestatori, nonché anche alcuni artisti europei, hanno organizzato delle petizioni perché Israele venisse escluso dalla competizione in riferimento a quanto sta succedendo a Gaza. L’esclusione non si è poi mai realizzata, ma Tel Aviv ha dovuto cambiare la canzone che la sua artista, Eden Golan, canterà nella Malmo Arena.

Quella che l’emittente radiotelevisiva israeliana Kan aveva presentato agli organizzatori dell’evento si intitolava “October Rain” e – a partire dal titolo – conteneva alcuni riferimenti alle vittime dell’attacco di Hamas dello scorso autunno contro i kibbutz che si trovano vicini alla Strscia di Gaza. Il testo è stato considerato dalla stessa Ebu troppo politico, quindi in violazione del regolamento legato alla neutralità dell’evento. Alla fine la Kan ha presentato un’altra canzone, “Hurricane”, che mantiene la stessa melodia della precedente, ma con parole diverse che raccontano della storia di una donna e della sua “rinascita” dopo una crisi personale.

La 68esima edizione dell’Eurovision sarà dal 7 all’11 maggio 2024, nella città svedese di Malmo. Le autorità locali prevedono che nei giorni del contest in città si svolgeranno manifestazioni e proteste contro la guerra nella Striscia di Gaza. In rappresentanza dell’Italia ci sarà Angelina Mango con “La Noia”, la canzone che ha vinto lo scorso Festival di Sanremo.

(Il Foglio)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna all'inizio