di Bruno Gazzo*
Il docufilm NOVA sul massacro commesso dai terroristi di Hamas al Nova Festival lo scorso 7 ottobre in Israele non si proietta, ma il film della regista filopalestinese Farah Nabulsi si.
Il 7 maggio all’Università Statale di Milano sarebbe stato in programma il Convegno “L’unica democrazia in Medio Oriente. Israele fra storia e diritto internazionale” con relatori di alto livello, anche internazionali, come Hillel Neuer, direttore di UN Watch.
Nel corso del Convegno si sarebbe proiettato il docufilm NOVA sul massacro commesso dai terroristi di Hamas al Nova Festival lo scorso 7 ottobre in Israele, ma il convegno non si farà e il docufilm non verrà proiettato.
L’ateneo, attraverso il Rettore, ha chiesto giovedì 2 maggio agli organizzatori, dopo più di un mese di lavoro preparatorio, di tenere il convegno online anziché in presenza, secondo linee guida Crui nei casi in cui non possa essere garantita l’incolumità dei partecipanti e la sicurezza. Questo perché i propal avevano minacciato di non far svolgere comunque il convegno e quindi era altissimo il rischio che l’ateneo si sarebbe trasformato in campo di battaglia fra i propal e la polizia. Ovviamente gli organizzatori hanno declinato l’invito di tenere il convegno online.
Il 6 maggio invece, sempre alla Università Statale di Milano, è stato proiettato il film “The Present” della regista palestinese, ma di passaporto britannico Farah Nabulsi che ha dedicato tutta la sua carriera artistica per testimoniare le supposte discriminazioni subite dai Palestinesi da parte di Israele.
Questo è stato possibile perché noi che sosteniamo lo Stato democratico di Israele non siamo usi essere violenti, non minacciamo di trasformare in campo di battaglia le Università italiane e quindi non c’era alcun rischio per l’evento.
Dunque, minacciando di creare scontri si ottiene quello che si vuole nelle Università italiane?
È questa oggi la situazione in una pubblica Università della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza al nazifascismo?
Resta l’amaro di un forte senso di sconfitta: per le istituzioni, per le autorità universitarie, per la democrazia e la solidarietà della Federazione Associazioni Italia Israele a Cristina Franco, Presidente dell’Associazione Italia Israele di Savona e ad Alessandro Litta Modignani, Presidente dell’Associazione Milanese pro-Israele.
Una sconfitta anche per quella maggioranza silenziosa di studenti universitari che vedono le loro sedi universitarie in balia di violenza, prevaricazione e paura innescata da gruppi di facinorosi, troppo spesso burattini nelle mani di grandi burattinai stranieri che sanno fare benissimo propaganda sulle giovani leve, ancora poco avvezze e consapevoli dei contesti.
Del resto, basta leggere il manuale della Palestine Action Us, ora distribuito anche in Italia e intitolato “escalation”, cinque linee guida per far alzare il livello della guerriglia, portando nelle nostre università, nelle nostre piazze e nelle nostre case una vera e propria guerra con il volenteroso ausilio di troppi cattivi maestri.
(Presidente Federazione Italia Israele)
Troppo impegnati in una campagna elettorale da pupi e pupari? Dove sono i partiti , i rappresentanti del governo , i Pigmalione della politica casereccia ? Nessuno interviene su questa indecente pavida assuefazione alla violenza ?
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