Adesso la possiamo raccontare. Ora che il blitz che sabato mattina ha consentito di liberare quattro ostaggi israeliani a Nuseirat, adesso che nessun particolare può più essere di nocumento all’operazione e ai militari che l’hanno messa a segno, è il momento di raccontare questa storia struggente che ha preceduto di qualche ora l’assalto ai covi di Hamas.
Grazie al presidente del Gruppo Sionistico Piemontese che ci ha fornito un contributo importante, siamo in grado di pubblicare il whattsapp che un giovane ufficiale delle forze speciali di Tsahal ha spedito alla madre poche ore prima che scattasse l’operazione militare che ha consentito la liberazione di Noa e dei suoi compagni di prigionia, reclusi nelle case di un giornalista di Al Jazeera e del padre medico.
Ecco il messaggio: “Mamma, siamo stati mobilitati per un attacco in grande stile – scrive il giovane ufficiale, sposato e padre di due bambini – al momento non sappiamo altro, se non che sarà un’operazione delicatissima e difficile. Prega per me, mamma. Spero che, assieme ai miei commilitoni, riusciremo a tornare tutti vivi, ma voi impartiteci la vostra benedizione. Prenditi cura dei tuoi nipotini. Ti voglio tanto bene”.
Qualche ora dopo sarebbe scattato il blitz nel quale ha perso la vita l’ispettore capo Arnon Zamora, comandante nell’Unità speciale anti terrorismo.
commovente
Struggente. Sabato durante una telefonata Yossi Sapir , commentando la liberazione degli ostaggi disse che noi non ci possiamo rendere conto della difficoltà e di tutte le emozioni che si provano in missione . Lui lo sa bene avendo partecipato a tanti raid , compreso quello di Entebbe e più volte a Gaza sotto copertura