Lettera a chi odia gli ebrei

di Clelia Castellano*

L’amore é il potere più duraturo che vi sia al mondo.
(Martin Luther King)

She had a dream…
Ebrei e gentili appesi per i piedi, in una piazza…e lei lì a sputare sui loro cadaveri, finalmente libera di camminare in un mondo più giusto, dove non c’è memoria di Israele!
She had a dream…bambini di tutti i colori che si tengono per mano, culture che si fondono in un abbraccio di pace…ma senza bambini con la kippah…
She had a dream…

Ignora la Storia, ignora la Shoah, Cecilia, e noi non ti odieremo ancora!
Muori d’amore per un solo lato della striscia di Gaza, nega il Pogrom del 7 ottobre, detesta gli amici di Sion, e noi non ti odieremo ancora!
Gridaci il tuo odio, lascia cadere la maschera rivelando il vero volto dell’antisemitismo, e noi non grideremo e non ti insulteremo ancora! Perché al cuore dell’ebraismo, come al cuore dell’umanesimo autentico, c’è la costruzione, la resilienza, la rinascita, non la distruzione.
Al cuore dell’ebraismo c’è la sapienza, la libertà, la saggezza del tempo, non l’ignoranza della storia nell’istante, né la schiavitù del pensiero. E poi non c’è bisogno di farlo, ci hai pensato tu: perché sparare sulla Croce Rossa? Con inequivocabile chiarezza, hai detto al mondo cosa significa antisemitismo, questo morbo dello spirito che infanga e divora la dignità dell’umano, offuscando l’amore per la vita.

Anch’io ho un sogno, Cecilia, e anche il mio sogno è una piazza assolata, ma in quel mio sogno i piedi di ebrei e non ebrei non penzolano, ma percorrono sentieri dove la paura e l’odio non sono che un ricordo lontano. So che anche tu li hai percorsi, nella dolcezza della tua Sardegna, nella poesia della tua scrittura di qualche anno fa …per questo nel mio sogno ci sei anche tu, in piedi, senza lacrime.
Essere “umanista” significa non arrendersi all’odio, e spiazzare coloro che ci detestano tendendo una mano inattesa. Essere un umanista significa avvertire il peso e la responsabilità delle parole, e perseguire la calma strozzando in gola quelle inaccettabili, che il riflesso pavloviano dell’istante ci spingerebbe a gettare sul mondo. Forse credi che il tuo pianto sia una carezza per coloro che senti di voler difendere, ma ho paura che tu creda di essere l’unica a provare qualcosa…le tue parole di oggi sono inaccettabili, sono oltre il limite – e per limite intendo il discrimine dell’intelligenza che consente alla comunità umana di esistere, pur nella fatica terribile e meravigliosa del divergere delle sue culture.
L’odio è una tentazione mortifera che comincia con la rabbia, talvolta travestita da etica indignazione, e poi si trascina nell’orrore della distruzione.

Cedi alla gentilezza, al silenzio nell’ascolto dell’altro, all’amore. La vita è troppo breve per odiare. La vita è più immensa di così.

*(docente univerrsitaria)

3 thoughts on “Lettera a chi odia gli ebrei

  1. Un articolo stupendo in un mondo in cui ci dimentichiamo che siamo tutti esseri umani al di la’ di colore di pelle di religione di razza.

  2. קלאליא היקרה! את כותבת כל כך נפלא ונכון! כל מילה זהב! כולנו אנשים וכולנו שווים! למה לשנואלמה להוריד אהבה אם אפשר להעלות אהבה, העולם יראה הרבה יותר יפה שאנשים מדתות שונות יכבדו אחד את השני ויעריכו אחד את השני.
    תודה רבה על המאמר הנפלא, אני מחכה לעוד
    יצחק מדרום ישראל.

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