Tel Aviv, 13 lug. (Adnkronos) – C’è un’alta probabilità che Mohammed Deif, leader del braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam, sia stato ucciso nel raid israeliano nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente israeliana Kan che cita una fonte di alto livello non meglio precisata. La notizia viene rilanciata dal Jerusalem Post, per ora in assenza di conferme ufficiali.
ANSA) – TEL AVIV, 13 LUG – «L’opportunità operativa» di colpire Mohamed Deif e Rafaa Salamehun «ha preso forma nelle ultime ore». Lo ha detto al sito Ynet un alto funzionario della sicurezza secondo cui il luogo dove è avvenuto il raid «non è la loro struttura permanente». La tv Canale 12, ha riferito in base ad alte fonti israeliane che quella di colpire Deif era «un’occasione da non poter lasciar correre» anche se questo avrebbe creato problemi alle trattative in corso. Tra le ragioni che hanno prevalso c’è anche quella – ha aggiunto la tv – che colpire Deif sia un messaggio per Yahya Sinwar: Israele può raggiungere anche lui. (ANSA).
Diffuse anche l’immagine aggiornata del boia di Gaza. In alto, ecco come appare oggi.
Deif è ritenuto uno, se non il principale, insieme e Sinwar, degli organizzatori della strage del 7 ottobre.
.Capo delle Brigate Ezzedin al-Qassam dal luglio 2002, Deif si è unito a Hamas nel 1990 e negli ultimi venti anni è sopravvissuto a diversi tentativi israeliani di assassinarlo. In un raid nel 2014 ha perso la moglie e il figlio di sette mesi, mentre il più recente tentativo conosciuto di eliminarlo risale all’operazione ‘Guardiano delle Mura’ nel 2021. Deif, con il quale pochissimi avrebbero contatti diretti, senza contare che ci sarebbero persino dubbi sulla sua reale identità, è la mente della strategia del lancio di razzi contro Israele e della costruzione dei tunnel per infiltrare uomini e armi. Nei mesi scorsi è stato indicato come il più inflessibile oppositore al cessate il fuoco con Israele.
Halevai!