Conto alla rovescia. Nonostante la diplomazia, nonostante gli appelli. Nonostante tutto. E’ solo questione di tempo: e poi l’Iran e il Libano si saranno scavati la fossa. Attaccheranno Israele da nord, da sud e da est (Houthy), ed è anche probabile che scorrerà altro sangue innocente: quello dei civili. Ne deriverà una vendetta implacabile. E a quel punto le conseguenza saranno pesantissime per il regime dei turbanti neri, e anche per chi finge di governare il Libano, in ostaggio del terrorista Nasrallah. Poi però non veniteci a fare la predica, voi che scendete in piazza per Gaza.

E mentre in Israele si rincorrono voci molto preoccupanti su divisioni interne al governo (voci, ripetiamo) che testimonierebbero il livello di nervi tesi che caratterizza il governo Netanyahu, appare ormai evidente che l’attacco dei nemici del sionismo avverrà tra stanotte e il 12 agosto.

Chi dimentica che Israele sta combattendo una guerra per riaffermare la civiltà sulla barbarie, tenga bene a mente che – al di là di ogni considerazione politica interna a chi governa lo Stato Ebraico – noi saremo tutti sempre, e comunque, con Israele. AM ISRAEL CHAI.

POST SCRIPTUM: per una volta, visto il momento, consentiteci di deragliare del “politicamente corretto”: e diciamo che all’esito dell’ennesima reazione alla quale legittimamente Israele replicherà, ce ne fotterà altamente dei vari Guterres, Borrell e circhi Barnum acclusi.