Avvelenare la mente dei bambini è ufficialmente un crimine che dovrebbe spaventare l’Onu, l’Unione Europea, capi di stato e di governo, mobilitare i cittadini. “Tutti coloro che desiderano veramente un futuro di pace per le popolazioni del Medio Oriente, devono denunciare queste pratiche scandalose, prima che il veleno abbia effetti irreversibili”. (Meir Waintrater)
Hamas e l’Anp hanno avvelenato anche i pozzi dell’istruzione. Già nel 2004 il Center for Monitoring the Impact of Peace (CMIP) ha condotto una serie di ricerche sui libri di testo scolastici pubblicati dall’Autorità Palestinese destinati agli allievi dal quinto al decimo anno di studi. Nel suo rapporto il CMIP afferma d’aver rilevato che l’islam e i musulmani vengono frequentemente descritti come superiori, gli ebrei non sono quasi mai menzionati in un contesto storico, i legami storici degli ebrei con la terra d’Israele sono sistematicamente ignorati, il sionismo viene dipinto come un movimento razzista fortemente collegato all’imperialismo occidentale, e il falso russo antisemita “I Protocolli dei Savi di Sion” viene presentato come aderente alla realtà e “parte integrante” della storia del sionismo. Inoltre, Israele non viene riconosciuto come uno stato sovrano e il suo nome non appare mai su nessuna carta geografica.
I “Protocolli dei Savi di Sion” sono un famoso falso antisemita, fabbricato per accreditare la tesi di un complotto mondiale ebraico per dominare tutto il mondo. Dopo aver conosciuto largo successo in Europa fino alla metà del XX secolo, oggi i Protocolli vengono regolarmente ripubblicati nel mondo arabo e in internet.
Il governo belga ha poi per anni, dal 2000, finanziato la pubblicazione dei libri di testo palestinesi respingendo l’accusa di non controllare bene la qualità di quei testi sostenendo che essi non contengono più istigazioni all’odio anti-ebraico. Poi, una bella mattina, si sono svegliati e hanno cambiato idea affermando: “A questo punto non stiamo considerando di finanziare i testi per un altro anno. In futuro, se dovremo riconsiderare il finanziamento di questi testi, sarà solo attraverso un migliore meccanismo di controllo”.
“Il riferimento ai Protocolli – aggiunge il portavoce del governo belga – è effettivamente sbagliato. Il Belgio considera i Protocolli un documento antisemita. È una cosa che non possiamo sostenere e che riteniamo completamente sbagliata”. Meglio tardi che mai.
Precedentemente i testi scolastici dell’Autorità Palestinese erano finanziati anche da Italia, Finlandia e Olanda. Da sempre i libri di testo dell’Autorità Palestinese e di Hamas hanno incoraggiato la violenza contro gli israeliani, il popolo ebraico e l’antisemitismo. Numerosi gli esempi dei libri di testo che alimentano queste ostilità riportati: dal libro di studi religiosi che chiede agli studenti di discutere i «ripetuti tentativi degli ebrei di uccidere il profeta Maometto», fino a un libro di testo arabo per la quinta elementare che glorifica il terrorista Dalal Mughrabi che, insieme ad altri combattenti di Fatah, uccise a sangue freddo 38 civili israeliani, tra cui tredici bambini, durante il «massacro della strada costiera».
Ecco ancora qualche esempio dell’indottrinamento all’odio: un libro di testo collega la zia di Maometto che ha bastonato a morte un ebreo a una domanda agli studenti sulla fermezza delle donne palestinesi di fronte all’«occupazione sionista ebraica»; un altro testo promuove una teoria della cospirazione, secondo cui Israele ha rimosso le pietre originali degli antichi siti di Gerusalemme e le ha sostituite con quelle recanti «disegni e forme sioniste»; senza contare che la maggior parte delle mappe cancella completamente lo Stato di Israele, raffigurando la terra tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo come Palestina, e il termine «occupazione sionista» è usato per riferirsi a Israele.
Un libro di testo arabo per la quinta elementare afferma: «La nostra storia palestinese è piena dei nomi dei martiri che hanno sacrificato la loro vita per la loro patria, incluso il martire Dalal Mughrabi. Ha condotto la lotta con disprezzo per la morte e con eroismo, motivo per il quale il suo ricordo è immortale nei nostri cuori e nelle nostre menti. Attraverso il suo atto eroico, Mughrabi ha innaffiato la terra di Palestina con il suo sangue puro».
Come ha ben scritto James Sinkinson: l’indottrinamento più eclatante alla violenza è quello che si verifica nei campi estivi per alunni palestinesi dove giovani e giovanissimi vengono catechizzati e addestrati allo spargimento di sangue. Secondo il corrispondente del Jerusalem Post Khaled Abu Toameh, in un solo anno si sono registrati almeno 50.000 ragazzini nei campi per bambini-soldato gestiti da Hamas. Questi campi estivi garantivano un comodo pulpito dal quale i caporioni di Hamas potevano predicare la loro ideologia islamista estremista. Tra i temi d’insegnamento vi sono la “liberazione della Palestina” e la distruzione di Israele, l’adesione alla jihad (“la cultura della resistenza”), il culto degli shahid (“martiri”). Fra l’altro, questa pratica abietta che usa e abusa dei ragazzini, offre anche una risposta a coloro che, durante i ricorrenti combattimenti fra Israele e terroristi di Gaza, contano automaticamente come “civile” e “non combattente” qualsiasi persona morta durante il conflitto che abbia un’età inferiore a 18 anni, mentre diversi rapporti hanno più volte dimostrato la presenza di combattenti palestinesi minorenni e l’uso cinico da parte dei terroristi di bambini-soldato reclutati principalmente nei campi estivi gestiti da Hamas: un reclutamento che è di per sé una grave e odiosa violazione del diritto umanitario internazionale.
Ma di questo l’Onu non si è mai occupata (e tantomeno l’Unicef). Peggio ancora ha fatto la’ineffabile Amnesty International, l’organizzazione strabica che sa guardare solo ai “poveri palestinesi” (per approfondire: https://www.amnesty.it/scuola-bambini-palestinesi/
Allora poi non chiedeteci perché non può esserci pace in Medio Oriente.
ottimo articolo, circostanziato ed efficace
Grazie, carissima Luciana
G.C.
Molto interessante , grazie per aver riportato all’attenzione un tema così scottante .