Nei suoi occhi c’è il baleno del male e il taglio della follia. Chissà se un giorno nei libri di antropologia criminale anche Hasan Nasrallah troverà un posto. Noi ce lo auguriamo. Breve scheda del personaggio: 64 anni, è un chierico libanese, terzo segretario del partito sciita Hezbollah da quando il suo predecessore, Abbas al-Musawi, fu ucciso dalle forze di difesa israeliane nel febbraio 1992. Due quintali di peso, è sposato con Fatima Yasin. Dal matrimonio sono nati cinque figli, nel settembre 1997 suo figlio maggiore Muhammad Hadi è stato ucciso durante un conflitto a fuoco con le forze armate israeliane a Jabal al-Rafeʿi, nel sud del Libano, e un altro è sfuggito il 30 luglio ad un agguato mortale a Damasco. Sotto il suo mandato, Hezbollah è stata designata come organizzazione terroristica dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. La Russia invece considera Hezbollah un’organizzazione socio-politica legittima. La Cina rimane neutrale e mantiene i contatti con Hezbollah.
(Cartoline di morte)
Segni particolari: abile equilibrista (si barcamena alternando minacce all’esistenza stessa di Israele a improvvise retromarce), è il principale burattino nelle mani degli sciiti iraniani.
Le sue mani grondano sangue. Lungo l’elenco dei crimini commessi ai danni di civili ebrei. L’ultimo atto lo ha scritto a fine luglio, con la strage dei bambini drusi che giocavano in un campetto di calcio in un villaggio druso. Un gesto che ha indotto il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, a dare la migliore e più realistica definizione di questo pallone col turbante sulla testa: “Nasrallah è un assassino di bambini che agisce per conto dell’Iran per diffondere il terrore nella regione. Dobbiamo fermarli ora, prima che sia troppo tardi”.
Un morto che cammina ancora, non si sa per quanto. Ovvio che il suo nome sia in cima alla lista di criminali da eliminare. E non sono solo gli israeliani a volerlo. E’ stato lui stesso ad ammetterlo: “L’Arabia Saudita ha proposto agli americani di finanziare il mio assassinio, che doveva essere compiuto con un missile lanciato da un drone Usa”, ha confessato qualche giorno fa in un’intervista alla tv filoiraniana Al-Mayadeen, dicendo di aver ricevuto informazioni su piani per ucciderlo da parte di Usa e Israele “alla vigilia delle presidenziali” statunitensi. “Riad chiede la mia morte dall’inizio della guerra in Yemen”, ha aggiunto.
La verità è che se solo Israele volesse, questo obeso, malvagio chierico sciita che sta trascinando il Libano nell’abisso potrebbe essere già a far compagnia a Haniyeh e del comandante di Hezbollah Fouad Chokr, ucciso grazie a un’operazione chirurgica ordinata dal governo di Gerusalemme. Per Nasrallah – che vuole cancellare Israele dalla faccia della terra – l’ultimo giro di clessidra è già cominciato.
Ora dovrebbe essere solo questione di tempo.