di Mario Carboni*
L’incredibile azione israeliana che ha colpito Hezbollah in Libano e Siria – dando segnali di terrore agli iraniani e di preoccupazione addirittura alla Russia, Cina e Nord Corea, facendo esplodere i cerca persone della sua élite e degli operativi costretti a comunicare con cercapersone forniti dall’organizzazione e di provenienza iraniana nel tentativo di evitare l’uso dei telefoni cellulari ritenuti troppo pericolosi – apre uno spiraglio su segreti della guerra moderna e sulla superiorità dell’intelligenza e la cultura sulla forza bruta.
Molti osservatori concentrano i loro commenti sull’abilità dei servizi segreti israeliani nel mettere esplosivo nei telefoni e poi nei cellulari comandandoli da remoto ed oggi nei cercapersone, nella capacità di infiltrarsi in luoghi operativi, di comando, comunicazione e settori produttivi collegati, per operare in questo modo oppure arruolando complici nelle forze avversarie ed anche vivere per anni una vita doppiogiochista di agenti ombra che all’improvviso operano in maniera micidiale quando sono stati in grado di entrare in stanze dei bottoni da dove sferrare colpi decisivi e mortali. Tutto vero naturalmente e si evoca il sempreverde Mossad e altri meno noti ma non meno efficienti servizi segreti israeliani in fantasiose ma superate ipotesi da film di spionaggio.
L’attualità ha superato molto questa realtà sperimentata e sempre utile; ed appare chiara la capacità israeliana di passeggiare nella rete a fibra di vetro mondiale, nelle onde magnetiche in atmosfera , per veicolare comandi e acquisire dati , come se fosse un’autostrada o un conosciutissimo vicolo sotto casa per colpire il nemico, anche persona per persona, e soprattutto per terrorizzarlo e renderlo inabile ad usare senza timore di vita gli strumenti di comunicazione ormai divenuti quasi protesi del nostro corpo fisico e praticamente riducendo i nemici ad una loro moderna età della pietra nell’uso di strumenti originari di quell’Occidente (e spesso inventati dagli odiatissimi ebrei) che vogliono rendere schiavo della sharia o distruggerlo se non si converte.
Appare in tutta evidenza quanto valga il confronto fra l’area islamica antisemita nella quale l’analfabetismo raggiunge cifre che superano e di molto il 60% e l’altissimo livello di cultura e non solo scientifica e tecnologica israeliana.
E questo è solo l’inizio concreto della cyberguerra del moderni Davide contro Golia che ancora una volta cerca di salvaguardare solamente il proprio diritto all’esistenza messo in discussione periodicamente e con violenta intenzione omicida e genocida prima dal nazifascismo ed oggi dal nazislamismo che usa i palestinesi come schermo e ridotti a scudi politici umani, nulla più se non carne da cannone così cara alla sinistra mondiale ed anche alla nostra sempre più annaspante nel più abietto antisemitismo travestito da antisionismo.
*Presidente Associazione Chenabura Sardos Pro Israele