Vita, infamie e morte di un macellaio

Ve lo ricorderete, con quel ditone indice sempre alzato al cielo, lugubre e minaccioso. Nasrallah era un uomo di morte e la morte lo ha finalmente abbracciato, trascinandosi dietro la lunga scia di sangue che questo orrido chierico sciita ha causato.

Un terrorista in meno, si dirà. Vero, e adesso sotto a chi tocca. Israele sta facendo un lavoro anche in nome e per conto dell’Occidente, del mondo libero, laico e liberale. E viene messo per questo sul banco degli imputati anche da quei governi europei inetti che pure sono quotidianamente minacciati dal terrorismo islamico.

E’ stato il mandante di decine e decine di stragi. Ricorderemo quella dei bambini drusi che giocavano a pallone, uccisi da uno dei missili che l’Iran fornisce a Hezbollah; ricorderete le tantissime vittime civili israeliane assassinate dalla viltà terroristica; ricorderete le sue minacce di distruzione di Israele e degli ebrei; senza dimenticare gli orrendi crimini che ha commesso in Siria: dal marzo 2011, con il coinvolgimento sempre più sanguinoso di Hezbollah nella spietata guerra civile siriana, Nasrallah si è macchiato anche in quel Paese di spaventosi crimini contro l’umanità.

Ad incenerirlo ci ha pensato l’Idf. E voci bene informate fanno sapere che, lassù, il gheinnom è in sciopero e persino le 70 vergini si sono chiuse a chiave, pur di non incrociarlo.

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