A Milano nelle scorse ore sono comparsi un po’ in tutta la città manifesti che incitano all’odio due volte velenoso: perché colpisce ebrei, e perché si indirizza (con tanto di nomi e cognomi) a persone fisiche ben determinate.
A cominciare dalla senatrice a vita Liliana Segre, 94 anni, ex deportata nei lager nazifascisti, una vita spesa in nome del ricordo di un abominio che si credeva sepolto, e che invece il 7 ottobre 2023 ha rinvigorito nel più lugubre dei modi sia nei paesi islamici come l’Iran, sia – purtroppo – anche nell’Europa che produsse l’età dei lumi, delle scienze e del progresso umanistico e tecnologico.
Nella civilissima Milano la comparsa dei manifesti dell’odio è un altro bruttissimo segnale del clima che si sta creando contro chi è ebreo, ma non solo: quei messaggi infami riguardano anche chi ebreo non è ma sostiene l’ebraismo e Israele: Guido Crosetto, Marco Carrai ed altri ancora: bollati tutti come “agenti sionisti” con tanto di scritta sulla loro faccia.
C’è un punto di allucinante saldatura dietro l’antisemitismo in senso lato (che comprende anche l’antisionismo): quello che riesce a unire posizioni estremiste che da sempre si sono fatte la guerra, antagonisti che però banchettano allo stesso tavolo quando si tratta di parlare di Israele e degli ebrei. Estrema destra e estrema sinistra diventano, in questo caso, alleati. Anche se quegli infami manifesti che bollano persone che nella vita hanno dato conto di sé non portano alcuna firma (il che ne rende gli autori doppiamente infami e vigliacchi al punto di non volersi far riconoscere), sappiamo bene quale sia la matrice rosso-nera. E lo sa bene anche la Digos. E dovrebbe saperlo anche la Procura di Milano, che tuttavia – fino a oggi – non è che abbia prodotto chissà quali indagini per chiudere il cerchio intorno a questi manigoldi. Non vogliamo dire le manette: ma a quando almeno un avviso di garanzia?
d’accordissimo Giuseppe, come sempre più veloce della luce nell’aggiornarci
Fascisti rossi cui è consentito minacciare e violare quotidianamente la legge mancino e i