La nuova deterrenza prenucleare israeliana

di Mario Carboni*

Israele sta stupendo il mondo di amici e nemici per le capacità del suo esercito di popolo mentre, almeno in Occidente si abbandona la leva per sostituirla con professionisti specializzati. Cento anni di guerriglie e guerre hanno consegnato ai generali israeliani un savoir faire invidiato da tutte le élite militari del pianeta. Gli scenari di guerra continuamente in mutazione in risposta all’inventiva degli avversari, passando dalle battaglie nel deserto e con truppe convenzionali, alle attuali con eserciti essenzialmente urbani e arroccati sottoterra, come nelle centinaia di chilometri di gallerie a Gaza o bunker di cemento e ferro underground a centinaia di metri dal livello del suolo come a Beirut, hanno indotto a specializzare armi già conosciute come carri, aerei, razzi, missili e anche gigantesche bombe capaci di penetrare in profondità, il tutto assistito da un sistema di telecomunicazioni e di intelligence e naturalmente con l’interpretazione di uomini e donne eroici ben formati ed addestrati.

Tutto questo insieme costituiva e costituisce un primo livello di deterrenza nei riguardi di potenziali ed effettivi aggressori, prima che in presenza di pericolo vitale e non evitabile in alcun modo, si dice che Israele possa contare sulla deterrenza finale nucleare a partire da missili anche intercontinental basati a terra o su sommergibili adattati a questo uso estremo.
Fra queste due deterrenze si sono infilati come un cuneo gli islamisti sciiti e sunniti, guidati dai turbanti iraniani soprattutto nel fornire armamenti convenzionali, missili e droni semplici e sofisticati per saturare le difese missilistiche di intercettazione israeliane con una grandinata continua di oggetti volanti contando che statisticamente anche una piccola parte dei lanciati arrivati a destinazione potesse causare tanti danni e vittime da consentire l’invasione di molte migliaia di guerriglieri, come dimostrato il 7 ottobre in maniera di commettere un vero e proprio genocidio di ebrei e la distruzione dello Stato d’Israele, che sembra sia il sogno della maggioranza degli islamici nel mondo e non solo.
Questa strategia di medio e lungo periodo é stata vista come in una tragica partita a poker per il diritto all’esistenza, dall’intelligenza e cultura collettiva israeliana unite all’istinto di sopravvivenza ebraico formatosi in millenni di persecuzioni sino alla costituzione dello Stato sionista, ranto inviso al moderno antisemitismo come la muleta a un toro selvatico ed inferocito.
Israele in un momento cruciale delle aggressioni da tutte le parti financo dal lontano Yemen e dall’Iraq sempre su ordini iraniani, con lo scatenarsi dello svuotamento dei pingui arsenali missilistici forniti dagli iraniani e accumulati da Hezbollah prima sul nord d’Israele e poi sulle cittá, i porti, le raffinerie ed altri obbiettivi strategici in preparazione dell’invasione assassina, in pochi minuti e contemporaneamente ha messo fuori combattimento migliaia di operativi di Hezbollah facendo esplodere con un comando da remoto e personalizzato cerca persone e radio ricetrasmittenti lasciando oltre alle vittime il mondo sbigottito riguardo al nuovo sistema d’arma basato sull’informatica, la telematica, la cybernetica e evidentemente l’intelligenza artificiale, capace di individuare ovunque nemici anche singoli ed eliminarsi come atto di combattimento a distanza.


La padronanza e la capacità di percorrere le reti di comunicazione su conduttore solido o su onde elettromagnetiche, avendo a disposizione una gigantesca base di dati, nei quali sono immagazzinati i dati individuali di centinaia di migliaia di individui nemici i quali sono inseguibili in ogni movimiento e posizione, tanto da poterli raggiungere soli o in gruppo nentre camminano, viaggiano in bicicletta, in moto o in automobile e siano in casa o in uno scantinato, eliminandoli in sinergia con fanteria, droni, aerei e missili di precisione, ha costituito una innovazione per ora unica nell’arte della guerra, scardinando e superando la strategia di Hezbollah, terrorizzata ed allibita a fronte dell’eliminazione da remoto di operativi, quadri intermedi e della piramide terminale di comando.
L’ultima operazione di distruzione del centro di comando sotterraneo di Ezbollah, con indicazione precisa di chi vi fosse dentro e di quando e come vi si fosse recato, con l’uso di ordigni perforanti di grande potenza, corrisponde a ciò che ritengo costituisca un’applicazione quasi sperimentale di una deterrenza israeliana innovativa e che si pone appena al di sotto di quella nucleare .
Mi senbra chiaro il messaggio arrivato forte e chiaro principalmente al vertice politico e militare iraniano.
Possiamo raggiungervi uno ad uno ovunque voi siate anche se rinunciaste ai telefonini ed altre apparecchiature elettroniche per comunicare fra di voi, ritornando a comunicare con bigliettini come prima dell’invenzione del telegrafo e della radio.
Possiamo raggiungervi a casa, in albergo, dove pensate di essere ben nascosti, ma anche sottoterra nei vostri bunker e anche nel profondo delle montagne che avete scavato per far lavorare le centrifughe che concentrano l’uranio per la vostra bomba atomica e i missili balistici costruiti in previsione di trasportarla, come affermate ad alta voce, contro di noi israeliani perché non vi sta bene che ebrei abbiano di nuove Gerusalemme capitale dello Stato d’Israele ebraico, democratico e libertario.
Capace di difendersi ed attaccare se necessario.
Questa nuova deterrenza, della quale conosciamo solo questa prima applicazione, probabilmente avrà altri ulteriori contenuti ancora non evidenziati in guerra e mantenuti segreti credo anche ai migliori alleati e che penso possano preoccupare altri dittatori, autocrati, falsi amici e tutti antisemiti che sulla sconfitta d’Israele giocano le loro peggiori carte.

*Presidennte dell’Associazione Chenabura Sardos pro Israele della Federazione Italia Israele)

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