7 ottobre: tutte le dichiarazioni di vicinanza a Israele

Una sintesi degli interventi, da Biden a Trump, da Meloni al neo ambasciatore Peled

Joe Biden: “7 ottobre giorno più mortale per popolo ebraico dopo l’Olocausto’
«In questo giorno dell’anno scorso, il sole è sorto su quella che avrebbe dovuto essere una gioiosa festa ebraica. Al tramonto, il 7 ottobre era diventato il giorno più mortale per il popolo ebraico dall’Olocausto. Oggi segna un anno di lutto per le oltre 1.200 persone innocenti di tutte le età, tra cui 46 americani, massacrate nel sud di Israele dal gruppo terroristico Hamas». Inizia così la nota del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, diffusa in occasione del primo anniversario del massacro del 7 ottobre. «Un anno da quando Hamas ha commesso atti di violenza sessuale orribili. Un anno da quando più di 250 innocenti, tra cui 12 americani, sono stati presi in ostaggio. Un anno per i sopravvissuti che portano ferite visibili e invisibili e che non saranno mai più gli stessi. E un anno di guerra devastante. In questo solenne anniversario, testimoniamo l’indicibile brutalità degli attacchi del 7 ottobre, ma anche la bellezza delle vite che quel giorno sono state sottratte», ha aggiunto Biden.
«Credo che la storia ricorderà anche il 7 ottobre come un giorno buio per il popolo palestinese a causa del conflitto scatenato da Hamas quel giorno. Troppi civili hanno sofferto fin troppo durante quest’anno di conflitto e decine di migliaia sono stati uccisi, un bilancio umano reso molto peggiore dai terroristi che si nascondono e operano tra persone innocenti», ha proseguito Biden dopo aver ricordato la «brutalità” dell’attacco di Hamas contro Israele. «Non smetteremo di lavorare per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza».

Giorgia Meloni: “Il 7 ottobre 2023 il popolo israeliano ha vissuto una delle pagine più drammatiche della sua storia. Non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas. Abbiamo sempre negli occhi il massacro di migliaia di civili inermi, donne e bambini compresi, e il vilipendio dei loro corpi, mostrati al mondo senza alcuna pietà. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa”. Così la premier Giorgia Meloni, in occasione del primo anniversario degli attacchi di Hamas contro la popolazione israeliana.

Presidente Isac Herzog
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha rivolto un appello “alla comunità internazionale “perché stia al fianco di Israele “per la sicurezza e la stabilità del mondo” intero, per dare forza ai “venti di pace che stavano soffiando nella regione quando Hamas ha scatenato la sua furia di morte e distruzione». In un video messaggio trasmesso alla sinagoga di Roma in occasione della commemorazione del 7 ottobre, Herzog ha espresso “gratitudine per i leader, gli alleati e gli amici che stanno dalla nostra parte in modo chiaro per proteggere la sicurezza del popolo israeliano e i valori di pace e libert à”.Herzog ha inoltre espresso una riflessione sulle motivazioni dietro l’attacco di Hamas, dichiarando: «Quando Hamas si e’ lanciato in quel folle scempio di morte e distruzione, non cercava solo di attaccare lo Stato di Israele. Voleva interrompere un percorso di progresso e innovazione, minare le basi delle societa’ libere, aperte e tolleranti, e indebolire i venti di pace che soffiavano nella nostra regione, promettendo un cambiamento reale». Nel suo messaggio, il presidente ha puntato il dito anche contro il regime iraniano: «Questa forza di estremismo e oppressione, sostenuta sistematicamente dal regime degli ayatollah in Iran, non inizia ne’ finisce con Hamas. E’ una minaccia che si estende a livello regionale e globale, e tutti noi possiamo esserne preda».


Netanyahu: ora riportiamo a casa i nostri ostaggi
«In questo giorno, in questo luogo e in molti luoghi del nostro Paese, ricordiamo i nostri morti, i nostri ostaggi, che siamo obbligati a riportare indietro, ed i nostri eroi caduti in difesa della patria e della nazione. Abbiamo attraversato un terribile massacro un anno fa». Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in una nota rilasciata dal suo ufficio mentre Israele commemora il primo anniversario dell’attacco del 7 ottobre.

Kamala Harris: farò tutto il possibile per eliminare Hamas
«Tutti noi dobbiamo fare in modo che non si ripetano mai più orrori come quello del 7 ottobre. Farò tutto ciò che è in mio potere per garantire che la minaccia rappresentata da Hamas sia eliminata, che non sia mai più in grado di governare Gaza, che fallisca nella sua missione di annientare Israele e che la popolazione di Gaza sia libera dalla morsa di Hamas». Lo afferma la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, nella nota diramata in occasione del 7 ottobre. «Non smetterò mai di lottare per il rilascio di tutti gli ostaggi – prosegue – compresi i sette cittadini americani, vivi e defunti, ancora detenuti: Omer, Edan, Sagui, Keith, Judy, Gad e Itay. Non smetterò mai di lottare per ottenere giustizia per coloro che hanno ucciso Hersh Goldberg-Polin e altri americani. E farò sempre in modo che Israele abbia ciò che gli serve per difendersi dall’Iran e dai terroristi sostenuti dall’Iran come Hamas. Il mio impegno per la sicurezza di Israele è irremovibile».

Donald Trump: Donald Trump ha annunciato che il 7 ottobre partecipera’ nel suo resort ‘Trump National Doral Miami’ in Florida ad un evento per commemorare nel primo anniversario le vittime dell’attacco di Hamas ad Israele, insieme a leader della comunita’ ebraica. «Il 7 ottobre 2023 – ha affermato in una nota – è stato il giorno in cui è stato assassinato il maggior numero di ebrei dall’Olocausto. Hamas e altri alleati sostenuti dall’Iran hanno lanciato una guerra, non solo contro Israele, ma contro tutti i nostri valori condivisi. Ciò a cui abbiamo assistito nell’ultimo anno è una battaglia tra le forze del bene e quelle del male. Dal disastroso ritiro dall’ Afghanistan, non abbiamo assistito ad altro che al caos globale, come dimostrato dall’orribile attacco missilistico dell’Iran contro Israele proprio questa settimana», ha sottolineato, incolpando ancora una volta l’amministrazione Biden-Harris.



Ambasciatore d’Israele Peled: “Noi non vogliamo guerra totale”
«La nostra battaglia non è contro il popolo palestinese o il popolo libanese, ma contro Hamas e Hezbollah. Israele non ha alcun interesse in una guerra totale». Lo ha detto, nel corso delle celebrazioni del 7 ottobre della Comunità Ebraica di Roma, l’ambasciatore designato d’Israele in Italia, Jonathan Peled. “È importante capire che l’alternativa a una soluzione diplomatica è l’espansione della guerra. Israele preferisce ovviamente la soluzione diplomatica. E spera che la Comunità Internazionale colga l’occasione creata, per esercitare ora tutta la pressione possibile per il ritiro di Hezbollah a nord del fiume Litani, come previsto dalla risoluzione 1701. Il mondo – ha detto ancora l’ambasciatore israeliano – deve incrementare le sanzioni all’Iran, per impedire che ottenga armi nucleari e per porre fine al suo sostegno alle organizzazioni terroristiche». «Non possiamo permetterci di perdere questa guerra, ed è per questo che la vinceremo. C’è in ballo qualcosa di molto più importante dell’approvazione altrui. La nostra stessa esistenza. Non sempre questo viene compreso», ha concluso l’ambasciatore Peled.



Antonio Tajani: «A un anno dal tragico attacco contro Israele, ricordiamo le vittime del 7 ottobre e quanti sono ancora tenuti prigionieri da Hamas. L’Italia, come Presidenza G7, è in prima linea contro ogni forma di antisemitismo e impegnata per arrivare ad una soluzione di pace nella regione». Così sul social X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

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