L’accerchiamento

di Giuseppe Crimaldi

Israele è sotto attacco, e non solo da parte dei terroristi. Indiretto alleato dei tagliagola di Hamas e di Hezbollah è in questi giorni un intero Occidente “progressista”, che – (fatta salva la parentesi del 7 ottobre, durata sì e no 24 ore), senza mai aver versato lacrime per le persecuzioni patite dai cittadini israeliani in questi ultimi 20 anni, per non parlare di quelli passati – si straccia le vesti per la reazione militare giustificata dalla sopravvivenza stessa dello Stato ebraico.

Complici di questo accerchiamento, tutti. dall’Onu all’Unione Europea, dai prodigiosi docenti universitari di mezzo mondo ai media: tutti sempre più vicini allo strabismo ideologico di Amnesty International che non ad un equo posizionamento al fianco di chi sta combattendo questa guerra (o meglio, queste guerre) anche in nome di noi europei e occidentali.

(Josep Borrell e Antonio Guterres)

La guerra è una cosa terribile, ma spesso inevitabile quando in gioco c’è la sopravvivenza di uno Stato sovrano. Noi non ci uniremo mai allo sdegno “a senso unico”, quello propalato dai Guterres, Borrell e compagni. Noi non ci stancheremo di sostenere Israele, e lo faremo fino alla fine e con tutte le nostre forze, pur sapendo di far parte di una minoranza messa nell’angolo dal corrente pensiero dominante. Ma di questa operazione tattico-ideologica di accerchiamento contro Israele, un giorno, tutti saranno chiamati a rispondere.

One thought on “L’accerchiamento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna all'inizio