Continuano a minacciare. Proseguono nelle provocazioni: dove vogliono arrivare i satrapi del regime di Teheran nello sfidare Israele? Se le parole volassero come missili, allora lo Stato Ebraico sarebbe veramente in pericolo. Ma questa volta l’Iran sta giocando davvero col fuoco. Fanno i “guappi”, e come tutti i “guappi” sono uomini di cartone.
«Teheran ha stabilito degli schemi chiari per rispondere agli attacchi israeliani all’Iran e userà naturalmente tutti i mezzi materiali e morali per vendicarsi delle aggressioni del regime». Lo ha affermato il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei. «La posizione ufficiale dell’Iran sul rifiuto dell’uso di armi di distruzione di massa e anche sulla natura pacifica del programma nucleare del Paese sono chiare. Nel frattempo, come ha detto il leader Ali Khamenei, saremo equipaggiati con tutti i tipi di armi necessarie per difendere il Paese», ha aggiunto il funzionario, secondo quanto riferisce Irna. Nel 2003, Khamenei ha emesso una fatwa che proibisce la produzione e l’uso di armi di distruzione di massa, inclusa la bomba atomica, mentre nelle scorse settimane alcuni politici e militari iraniani avevano lanciato appelli che alludevano a possibili cambiamenti rispetto alla dottrina nucleare della Repubblica islamica.
Se, come riportato, l’Iran sta pianificando un attacco più grande contro Israele, probabilmente prevede l’uso del missile balistico “Khorramshahr-4”. Questo missile, presentato nel 2023, è la quarta generazione del missile Khorramshahr, costruito per la prima volta nel 2017. Trasporta la più grande testata conosciuta nell’arsenale iraniano. Oltre al suo nome ufficiale “Khorramshahr”, questo missile è anche noto come “Khaybar”, da una famosa fortezza ebraica che fu conquistata dai musulmani nella penisola arabica con l’avvento dell’Islam.
Israele non starà a guardare. Già pronti i piani di difesa e di attacco, in caso di violazione degli spazi aerei e terrestri ebraici. E sarà una risposta che farà male, tanto tanto male agli orridi ayatollah. Quel regime va annientato, è la testa del serpente velenoso che mina la sicurezza israeliana. E così sarà. L’Iran è ora «alla ricerca di ulteriori rotte per il terrore e sta riversando tutto ciò che può in Giudea e Samaria». Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant riferendosi agli sforzi di Teheran per armare i terroristi in Cisgiordania. In visita la Brigata regionale Ephraim, che opera attorno a Tulkarem e Qalqilya, in Cisgiordania, Gallant ha spiegato che Teheran rivolgerebbe la propria attenzione sulla Cisgiordania, dopo che Israele ha indebolito i suoi rappresentanti, Hezbollah e Hamas.