Dalla metà del XV° secolo fino al XX° inoltrato , la cittadina di San Daniele del Friuli
ha ospitato una significativa Comunità ebraica , che inizialmente fu attiva nel
prestito: dalla prima condotta (1547), risulta che il feneratore fosse obbligato a tenere
i pegni 15 mesi e, in seguito, a venderli a suo beneplacito al pubblico incanto.
Ma gli ebrei di San Daniele erano attivi anche nel commercio dei cereali e in quello dei
bozzoli dei bachi da seta.
Inoltre, gli israeliti gestivano negozi con ogni genere di merce e curavano il bestiame
e le terre prese in affitto È  attestata anche la presenza di un orefice e di alcuni 
prestigiosi medici, laureati con speciali permessi dall’Università di Padova.
Verso la seconda metà del XVIII secolo, essi furono poi molto attivi nello smercio del
tabacco.
In conclusione, a San Daniele gli ebrei vivevano in discrete condizioni economiche e
non erano costretti in un ghetto; infatti  le loro abitazioni erano distribuite tra diversi
borghi della cittadina . A testimonianza del suo peso e del prestigio nell’ambito
dell’Ebraismo friulano, questa comunità ebbe una Sinagoga e un Cimitero , tutt’ora
in funzione.
Quando di recente la Sinagoga fu abbattuta per ragioni urbanistiche, i suoi
arredi furono trasferiti a Gerusalemme presso il Museo Nahon annesso al Tempio di
rito italiano.
Per lunghi anni la plurisecolare presenza ebraica a San Daniele è stata testimoniata
solo dal Cimitero e da qualche fotografia presso il locale Museo del Territorio.
Nel 2022 ‘amministrazione comunale, rieletta nel 2023, ha ritenuto invece di
valorizzare maggiormente la sezione ebraica del suddetto Museo affidando alla
Associazione Italia-Israele del Friuli, nella persona del Presidente Giorgio Linda , il
compito di ampliarne la dotazione e di rivitalizzarne l’attività.
Grazie all’attività del presidente Linda, in questi pochi mesi il Museo ha ospitato due Concerti
e tre Mostre di pittura, oltre a numerose visite guidate al Cimitero. Nello stesso lasso
di tempo sono state fatte delle acquisizioni , in primis un Sefer Torah della fine del
XVIII secolo , oltre 250 Agadot e numerosi oggetti liturgici.
Durante questa attività , il Curatore incaricato è stato costantemente sostenuto dalla
amministrazione civica ed è ora auspicabile che i cittadini di San Daniele si
riapproprino con orgoglio di questa parte del loro passato. Per presentare dunque
queste nuove acquisizioni martedì 12 febbraio si terrà una
nuova inaugurazione della rinnovata sezione ebraica.

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