Quelle spille rosse agli Oscar, un insulto alla memoria

Hanno voglia certi organi d’informazione italiani (notoriamente schierati sul morbido sofà dell’anti-israelianismo) a dire che è tutto un equivoco, e che quei simboli sono “solo un richiamo al “cessate il fuoco” nel conflitto contro Hamas: la verità – come la storia – non si contrabbanda con argomenti risibili e falsi. Eppure il Pierino di turno spunta sempre fuori, quando c’è da togliere i puntini sulle i, anziché metterli.

Di che cosa parliamo? A Hollywood durante la notte degli Oscar alcuni attori, sceneggiatori e nomi celebri del più prestigioso red carpet cinematografico mondiale esibivano sullo smoking d’ordinanza una spilla che ritrae una mano arancione su sfondo rosso con un cuore sul palmo.  I gingilli erano stati distribuiti da un gruppo che si chiama Artists4CeaseFire.

Ma che cosa rappresenta quell’immagine? Quelle manine richiamano indubitabilmente ad un terrificante evento accaduto il 12 ottobre del 2000 in Cisgiordania, a Ramallah. Due israeliani che avevano perso l’orientamento smarrendosi per le strade della cittadina sotto il controllo dell’Anp: il primo, rappresentante commerciale di giocattoli, si chiamava Yossi Avrahami, l’altro Vadim Norzhich, appena immigrato in Israele dalla Russia con la giovane moglie, incinta di pochi mesi. accerchiati e riconosciuti come israeliani, i due vennero mutilati e uccisi brutalmente, a mani nude.
Il corpo senza vita di una delle due vittime fu addirittura gettato dalla finestra dell’edificio in cui erano stati sequestrati e dato letteralmente in pasto ad una folla inferocita, che si accanì contro quel cadavere scempiandolo ulteriormente con calpestamenti, calci e sputi. Non ancora paghi di quella macelleria, i palestinesi trascinarono entrambi i corpi mutilati in piazza Al-Manara per essere posti al centro di grandi festeggiamenti. Quelle immagini fecero il giro del mondo, suscitando indignazione e ribrezzo. La moglie di Yossi, padre di tre figli, venne a sapere dell’attacco su Internet e provò subito a chiamare suo marito. Dopo diversi squilli, qualcuno rispose: “Ho appena ucciso tuo marito”.

Ecco cosa rappresenta quell’immagine. Niente e null’altro che quel massacro. Associare quel simbolo anche al Cessate il fuoco, oggi, è un insulto alla memoria dei due martiri della ferocia palestinese. E nulla più.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna all'inizio