Filoterrorismo di massa e il mantra antebraico

di Antonio Cardellicchio

Siamo immersi nel diluvio universale di un antisemitismo violento e tossico, fatto di aggressioni, espulsioni, caccia agli Ebrei, di invocazioni isteriche di nuove Auschwitz, di auspicio del completamento dell’opera hitleriana, di sostegno entusiasta ai nazisti islamici che vogliono lo sterminio degli Ebrei e l’attacco all’Occidente. In questo tempo buio e tempestoso, sotto il paravento dell’ostilità a Israele, si tenta di nascondere un’azione contro gli ebrei, per isolarli, assediarli, sterminarli. Lo ricorda, in uno dei rari casi di serio giornalismo d’inchiesta, opposto all’oceano di mega-menzogne pianificate, Goffredo Buccini (Corriere della Sera, 10 marzo) sull’antisemitismo in atto:

“L’antisemitismo sta diventando ‘cool’. Le agenzie di sicurezza ebraica che monitorano il fenomeno hanno rilevato come, fra il giorno del pogrom e la fine di dicembre, gli episodi in tutto il mondo siano aumentati ‘di sei volte rispetto ai nove mesi precedenti del 2023’. La Germania, con ventinove atti di antisemitismo al giorno, l’Inghilterra, col 60% di ebrei britannici bersaglio di insulti o attacchi, e la Francia, con un aumento del 430% tra gli ebrei francesi inclini a espatriare per paura… Ma nei campus americani, dove le rettrici suggerivano di ‘contestualizzare’ l’antisemitismo, gli episodi di intolleranza sono aumentati addirittura del 700%.”

L’analisi degli eventi prova che non si tratta di una reazione alla necessaria autodifesa ebraica nella Striscia di Gaza, per smantellare l’inferno sotterraneo dell’apparato di guerra dei nazisti islamici, costruito per sterminare gli Ebrei e schiavizzare i palestinesi del posto. Perché, già il giorno dopo il 7 ottobre, le piazze paranoiche, composte da immigrati islamici, neonazisti ed estrema sinistra, urlavano con odio infinito “Gas agli Ebrei! Completiamo l’opera di Hitler!”.

Ora siamo arrivati a una nuova Notte dei Cristalli. Squadrismo contro presentazioni di libri ebraici, assalti contro esponenti moderati, equidistanti e pacifisti, tutti bollati come “sporchi sionisti”, caccia agli Ebrei nelle più prestigiose università, famiglie ebree, soprattutto in Francia, che ritirano i loro figli dalle scuole pubbliche. I tribunali popolari dell’odio hanno emesso nuove leggi razziali, in continuità con le leggi di Norimberga e quelle razziali di Mussolini. I sistemi di Hitler e Mussolini hanno creato il crimine di esistere per il popolo ebraico, i nazisti islamici del nostro tempo hanno creato il crimine di esistere per il popolo e lo Stato ebraici.

Si è espresso apertamente, nella prima ondata della piazza, senza distinguo, l’entusiasmo di odio e morte nella strage di Hamas, il carattere belluino di estrema e illimitata violenza genocida, il sadismo esibito. Oltre la continuità con la pianificazione di morte del nazionalsocialismo storico, una nuova e più selvaggia manifestazione con persone squartate, sgozzate, stuprate, arrostite, decapitate.
Si è scatenata la guerra psicologica martellante di Hamas, Jihad, Hezbollah, Iran, Al Jazeera, finanziata da un fiume di petrodollari degli sceicchi e dei regimi totalitari, con una industria della menzogna passivamente ripresa dai media, con fatti ribaltati, cifre tutte false.

“I risultati li abbiamo sotto gli occhi – riconosce Buccini – prendere la parola in pubblico, per un ebreo o un israeliano, o solo ricordare le ragioni di Israele, è diventato difficile quando non pericoloso nelle nostre città.” Io che scrivo ho evitato minacce, perché costretto a stare a casa per complicazioni post-operatorie. Eppure, per aver partecipato via Zoom a un forum giovanile nella regione Campania nel Giorno della Memoria, l’organizzatore mi ha detto di essere stato minacciato per avermi invitato in quanto voce ebraica, e mi ha scritto: “Lei non ha idea di quanto odio crescente ci sia nei vostri confronti”.

Una miscela esplosiva di crescente odio e morte. Israele continua a essere, anche in questi giorni terribili, paese-rifugio per gli ebrei perseguitati. Niente più di questo fatto evidenzia l’estremismo pericoloso della realtà antisemita in atto. Nessun ebreo si salva, dall’ebreo sostenitore del governo in carica alla sinistra pacifista avversaria di Netanyahu (“cui appartengono – ricorda Buccini – quasi tutte le vittime del 7 ottobre”). Così conclude Buccini : “Non c’è ebreo che non senta sulla pelle oggi il peso delle tre D, con cui Nathan Sharansky definiva già venti anni fa la formula del nuovo e antico odio antisemita: demonizzazione, delegittimazione, doppio standard.”

Allarmante orrenda l’espansione di un antisemitismo aggressivo in Germania. Henryk Broder, intellettuale ebreo di origine polacca, uno dei più brillanti polemisti commentatori in Germania, ha citato Adorno: “Israele è l’ebreo tra gli stati.” E ha detto: “C’è sempre un pretesto per scagliarsi contro gli ebrei, ma questa violenza contro Israele è nuova. Oggi fa chic, è rivoluzionario stare con i palestinesi, ci sono massacri spaventosi della popolazione in Yemen, in Siria, contro i palestinesi e anche gli ebrei ‘al cui confronto Gaza è una ‘bagatella’, ma non gliene frega niente a nessuno, penso che in fondo anche della sofferenza dei palestinesi non importi niente, interessa solo prendersela con gli ebrei e ora è stato trovato il pretesto’ : la realtà è che ‘sono Judenhasser’, odiano gli ebrei.” (Il Foglio, 11 marzo)

La Germania, il paese che era riuscito a fare la pace con Israele e aveva avuto una generazione con una certa prevalenza di senso di colpa, ora precipita nel fango antisemita.
Dice Broder: “Penso che la maggioranza dei tedeschi abbia imparato dalla storia, ma non le élite intellettuali. August Bebel, cofondatore della socialdemocrazia, diceva che l’antisemitismo è ‘il socialismo dei cretini’, ci sono sempre state élites antisemite, nella monarchia, nella Repubblica di Weimar, lo stesso Karl Marx, e oggi sono quelle intellettuali. Purtroppo non esiste una ricetta, forse l’odio contro gli ebrei è ereditario. L’Olocausto ha preso i tedeschi alla gola, non riescono a liberarsene, e il solo modo è una nuova persecuzione: l’Olocausto può scomparire solo con la prossima catastrofe antisemita nel mondo libero.”

Broder dice che questo virus non si combatte con misure amministrative: “Proponendo più educazione, prevenzione, ma non serve, non si capisce che l’antisemitismo è una vera passione, forse è impossibile combatterlo con misure di contrasto, ma solo con la repressione.”

La Germania, terra della pianificazione e realizzazione della Shoah, centro del potere nazionalsocialista e sede della conferenza di Wansee, che deliberò “la Soluzione Finale della Questione Ebraica”, è sconvolta da questa ondata antisemita violenta dopo il 7 ottobre, che acquista un colore particolarmente inquietante e pericoloso, preoccupa la classe politica che tenta invano di arginarlo con atti burocratici.
Bandiere di Israele bruciate, piazze con slogan di odio antiebraico, aule universitarie occupate che diventano tribune di violenza verbale antisemita, attentati a istituzioni ebraiche (a partire da una sinagoga a Berlino), stelle di David e scritte “Juden” su case e negozi di ebrei, aggressioni per strada agli ebrei (grave il caso di uno studente ebreo della Freie Universität, pestato a sangue in pieno giorno in una piazza del centro da un coetaneo di origine araba è finito in pessime condizioni in ospedale).
L’incaricato del governo federale per l’antisemitismo, Felix Klein, ha detto che dopo il massacro del 7 ottobre sono stati registrati in Germania 2.250 reati antisemiti. La cosa peggiore è che trovano un rilievo marginale o nullo nei media tedeschi.

Secondo il presidente del Consiglio Centrale degli Ebrei in Germania, Joseph Schuster, il totale degli atti antisemiti è molto superiore ai dati ufficiali. È molto diffusa l’adesione alla frase: “Ciò che fa oggi lo Stato di Israele con i palestinesi è in linea di principio la stessa cosa che hanno fatto i nazisti nel Terzo Reich con gli ebrei.” Gli ebrei tedeschi non si sentono più sicuri e pensano di emigrare. La vastità e intensità dell’odio antiebraico fa risaltare ancora di più la luce intensa della qualità della democrazia israeliana, assediata e minacciata di eliminazione; il rinnovamento del legame indissolubile tra gli ebrei di Israele e gli ebrei della Diaspora; la straordinaria persistenza della civiltà ebraica che tanto ha dato al mondo in termini di etica, cultura, arte, scienza, innovazione, cultura di pace e cooperazione.
Ma la tragedia in atto è la volontà e l’azione criminali per cancellare gli ebrei, proprio per la loro qualità. Per un mondo vile, conformista, carico di odio e risentimento che tradisce la democrazia, che è filo-terrorista, che subisce l’offensiva totalitaria, l’esemplarità ebraica è troppo scomoda, troppo diversa, troppo “altra”. Da qui un’ideologia nefasta che con odio vuole la morte ebraica, a partire dall’ inversione di oppressori e oppressi, colonizzatori e colonizzati, vero e falso, giusto e ingiusto.

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