DICHIARAZIONE del Presidente della Federazione Associazioni Italia Israele, Bruno Gazzo
Il Senato Accademico della Università di Torino ha preso la decisione di boicottare la partecipazione al bando 2024 del MAECI per la raccolta di progetti di collaborazione tra le istituzioni di ricerca italiane e israeliane: questo è un fatto gravissimo!
È la conferma di quanto sostengo da tempo: la palese ignoranza della storia contemporanea del Medio Oriente da parte di una buona parte del mondo accademico italiano, almeno di quello che non sostiene apertamente Hamas, gruppo riconosciuto terrorista dall’Unione Europea. ai sensi del Regolamento di esecuzione (UE) 2023/1505 del Consiglio del 20 luglio 2023.
Il Senato Accademico della Università di Torino ha ricevuto una delegazione del gruppo studentesco Cambiare Rotta e di Progetto Palestina, entrambi con posizioni palesemente pro-Hamas e allora almeno su un punto vorrei subito aiutare a colmare l’ignoranza di tale Senato a riguardo della storia contemporanea del Medio Oriente.
Questi gruppi sfilano nelle loro manifestazioni con striscioni con la scritta “From the River to the Sea: Free Palestine”.
Vorrei informare l’augusto Senato Accademico torinese che con quegli striscioni e slogans non chiedono la creazione di uno stato libero palestinese, ma la cacciata di tutti gli ebrei e la distruzione dello Stato di Israele.
Dal fiume Giordano al mare.
Questi gruppi studenteschi che “democraticamente”, ma in realtà di fronte a metodi di natura squadristica, tale Senato Accademico ha deciso di ascoltare gridano anche che Israele sta commettendo un genocidio a Gaza.
L’accusa di genocidio contro Israele non solo è del tutto infondata in fatto e in diritto, ma è moralmente ripugnante. Il ricorso a tale retorica è progettato per utilizzare come arma contro Israele un termine coniato per descrivere il peggior crimine commesso contro lo stesso popolo ebraico, e così facendo è antisemita e profondamente offensivo per la memoria delle vittime dell’Olocausto. Sostenere il “genocidio” in un momento in cui Israele si difende legalmente da un’organizzazione terroristica dichiaratamente genocida e cerca costantemente di ridurre al minimo il danno alla popolazione civile palestinese anche se Hamas cerca di massimizzarlo, è una diffamazione che svuota il termine di significato.
Ci sono poche accuse più ripugnanti di quella secondo cui a Gaza si sta verificando un “genocidio”. Evoca il vile modello antisemita di attribuire al popolo ebraico la colpa e accusarlo degli stessi crimini di cui lui stesso è caduto vittima. Cerca anche di oscurare il fatto che il 7 ottobre Hamas stessa era impegnata nel sadico massacro di ebrei innocenti con l’intento specifico di distruggerli come gruppo, a sostegno degli espliciti appelli al genocidio contenuti nella sua Carta.
Detto questo, da quanto apprendo dai media, sembra che il Senato Accademico Torinese abbia tenuto, almeno in parte, conto dei suggerimenti di questi gruppi studenteschi e abbia così deciso il boicottaggio del bando 2024 MAECI.
Tale ardore decisionista contro le Università israeliane appartenenti ad uno Stato democratico non mi sembra vogliate applicarlo quando stringete accordi per il 2025 con l’Università delle religioni a Qom, pilastro del potere degli ayatollah iraniani, cioè di uno stato fondamentalista islamico dove le donne vengono uccise per non portare il velo.
Sempre sui media leggo che questa decisione non mette in forse le collaborazioni in essere con le Università israeliane.
Troppo comodo augusti accademici senatori torinesi!
La Federazione delle Associazioni Italia Israele si farà promotrice di un’azione presso le Università israeliane che hanno accordi con UNITO perché ripensino seriamente le collaborazioni col vostro ateneo, sia quelle presenti che quelle che potrebbero essere ipotizzate in futuro.
Voi avete accettato la richiesta di boicottare le Università di Israele? E allora aspettatevi che anche noi si chieda alle Università di Israele di boicottare voi.
Dopo la Shoà e la costituzione dello Stato di Israele i tempi sono cambiati. Fatevene una ragione.
Le Università israeliane hanno contribuito allo sviluppo umano con studi e ricerche innovative riconosciute in tutto il mondo, numerosi premi Nobel nel campo della letteratura, dell’economia e della chimica sono stati assegnati a cittadini israeliani.
Il danno che fate con la vostra decisione non lo fate certo alle Università israeliane, lo fate a voi e ai vostri studenti.
Non so se a Gaza esista almeno un’università di Hamas, ma se ne esistesse una perché allora non iniziare una collaborazione con loro? Sicuramente gli studenti di Cambiare Rotta, di Progetto Palestina e tutti coloro che sostengono il BDS, ne sarebbero entusiasti.
Sicuramente il Politecnico potrebbe avvantaggiarsi nel conoscere la tecnica usata dai terroristi per creare decine di chilometri di tunnels in cemento armato al di sotto di una superficie sabbiosa dove sono stati tenuti, e lo sono ancora, centinaia di ostaggi israeliani, uomini e donne rapite e stuprate.
Gli accademici palestinesi potrebbero illustrare come ci si può organizzare per accusare di genocidio Israele usando i civili palestinesi come scudi umani, oppure come ottenere fondi internazionali per pubblicare libri di scuola dove la cartina del Medio Oriente non comprende Israele.
Naturalmente la mia è solo una triste ad amara ironia.
I difensori dei nazisti al processo di Norimberga provarono a far passare questa tesi: si, noi abbiamo ucciso milioni di ebrei, ma anche voi alleati avete ucciso con i bombardamenti centinaia di migliaia di civili tedeschi. I giudici di Norimberga rigettarono questa tesi.
Infatti, e si può applicare il concetto anche all’attuale conflitto fra Israele-Hamas, un conto è uccidere ebrei in quanto ebrei (genocidio) e un conto sono i morti civili in conseguenza di una guerra non certo provocata da Israele con un nemico, Hamas e la Jihad islamica che si fa scudo della popolazione civile.
Sembra che molti si stiano mobilitando per chiedere al Senato Accademico dell’Università di Torino di ripensare e di annullare la decisione presa. Anche io ho una richiesta, anzi due.
La prima: nel 2007 l’Università degli Studi di Torino ha dedicato l’Aula magna dell’Istituto Chimico a Primo Levi dove aveva studiato e si era laureato. Bene toglietela! Non ne siete più degni.
La seconda: non cambiate la vostra decisione! Noi vogliamo che questa macchia resti indelebile negli annali della Università di Torino. Dovrete essere ricordati nel tempo per quello che avete fatto!
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare” sono le parole di Primo Levi, e noi avremo memoria della decisione che il Senato Accademico dell’Università di Torino ha voluto prendere.
Bruno Gazzo, Presidente Federazione Associazioni Italia-Israele
Avviso per il Senato Accademico UNITO: prima di salvare eventualmente questo file su una pennetta USB siate consci che la stessa è stata inventata da Dov Moran insieme ad Amir Ban e Oron Ogdan, Tutti inventori israeliani.
Condivido appieno. Esecrabile il comportamento del senato accademico dell università di Torino. Colpevoli di ignoranza, certo, ma soprattutto di viltà e disprezzo di se stessi. Sia imperitura la loro vergogna, definitiva e inescusabile.
Condanno questa decisione dell universita di Torino assolutamente non obbiettiva.
La collaborazione tra Italia e Israele e fondamentale.
Condanno fermamente il comportamento del Senato Accademico dell’Università di Torino che giudicò vergognoso, pericoloso, preoccupante e di cattivo auspicio anche perché è in contraddizione con ciò che l’università rappresenta, studio, conoscenza e comprensione.
Sono le università italiane a non meritarsi la collaborazione di quelle israeliane.
Si ripete il copione di quasi cento anni fa : l’ignoranza e la codardia hanno preso il sopravvento sulla ragione e il coraggio.