di Giuseppe Crimaldi
Centri sociali, collettivi studenteschi, reti propal, anarchici e antagonisti. Non li vedrete mai scendere in piazza per manifestare contro le morti bianche, quelle degli operai che ogni giorno si immolano nella strage delle “morti bianche”. Non occuperanno aule universitarie, rettorati, senati accademici o scuole per indignarsi contro i processi sommari della Sharija. No, non li vedrete. Professori universitari fulminati sulla via del progressismo in salsa sciita, odiatori seriali di Israele (unico, ultimo presidio di libertà in un Medioriente di tagliagole e stupratori), docenti che firmano documenti sui diritti umani: non li vedrete mai sfilare in nome dei diritti delle donne, degli omosessuali, dei dissidenti politici iraniani, algerini, palestinesi. Né li vedremo indignarsi o firmare manifesti contro la lapidazione delle “adultere”, o contro l’infibulazione delle innocenti bambine colpevoli solo di esser nate sotto latitudini sbagliate. Mai pervenuti contro gli scempi russi in Ucraina, né sulla morte di Navalny. Un doppio-pesismo che ha il fetore rancido della morte. E del doppio gioco.
Vergognatevi.