L’inferno nero nel quale si muovono i diavoli di Hamas è un abisso senza fine. Una fogna nella quale sguazzano i tagliagole palestinesi. L’ultima notizia che lo conferma è l’ordine impartito da ciò che resta dei seguaci di Sinwar: in caso di blitz israeliani, non avere esitazione e ammazzare a sangue freddo i prigionieri israeliani. Tutti: donne e bambini compresi.
La rivelazione è del NYT: la prima cosa da fare è sparare agli ostaggi, se i loro carcerieri ritengono che stiano arrivando i soldati israeliani a salvarli. Sarebbe questo, secondo quanto scrive il New York Times citando funzionari israeliani, l’ordine che Hamas ha dato ai suoi miliziani che si occupano degli ostaggi. Quindi sabato, se sono morti degli ostaggi nel blitz che ha salvato quattro di loro, sarebbe per opera di Hamas e non a causa del raid israeliano, prosegue il giornale. Al momento, però, non ci sono conferme né da parte di Israele, né da parte degli Stati Uniti che sabato alcuni dei rapiti abbiano perso la vita.
L’unica conferma che arriva dal blitz sembrerebbe quella che gli ostaggi siano trattenuti in case e non nei tunnel costruiti da Hamas, come si pensava all’inizio della guerra. Durante i mesi, però, gli ostaggi sono stati spostati più volte per renderne difficile il ritrovamento. Perché è sui rapiti che si sta svolgendo un’altra guerra, con Israele determinata a riportarli a casa e Hamas a usarli come merce di scambio, scrive il giornale. E ora Hamas potrebbe decidere di cambiare tattica spostando nei tunnel gli ostaggi rimasti.