di Giuseppe Crimaldi

Sono passati cinque giorni da quando abbiamo inviato una lettera aperta a Mario Cicero, sindaco di Castelbuono che utilizza il gonfalone del suo Comune in provincia di Palermo e il sito istituzionale dell’ente locale per stilare una lista di proscrizione e citare – una a una – le aziende israeliane che secondo lui devono essere messe al bando in quanto “israeliane” (un peccato originale, uno stigma inaccettabile solo per essere, appunto, israeliane).

Sono passati cinque giorni e Cicero non ci ha mai risposto. Fedele evidentemente ad un copione caro a certa sinistra italiana ed europea dura e pura, di quelle che Forattini immortalava quando nelle sue vignette disegnava i dirigenti del Pci con la kefiah al collo e lo striscione “Gloria al valoroso popolo palestinese”. O, più semplicemente, perché nemmeno le legge le email, soprattutto quelle scomode com’era la nostra.

A questo punto non resta altro che sfidarlo ad un confronto aperto con noi. Io sono pronto: ma – vedrete – questo progressista pacifinto con l’occhietto strabico a sinistra che non conosce nemmeno l’educazione di rispondere alle lettere che uno gli manda non accetterà. Ma poi, in fondo, diciamocelo: ma chissenefrega se i castelbuonesi non compreranno le creme o i sali del Mar Morto piuttosto che i salatini, i pompelmi e l’humus di Jaffa. Eppure il signor Cicero avrebbe altro e di meglio a cui pensare quando si mette addosso la bandiera della pace e non dice una parola su Hamas, il cancro che ha scatenato questa guerra a Gaza e che intossica i civili palestinesi. Potrebbe immaginare che per la sua sgangherata Sicilia in perenne crisi idrica causata dalla siccità e da decenni di malgoverno servirebbero invece – e tanto – i purificatori d’aria e di acqua, i dissalatori marini MADE IN ISRAEL per irrigare le campagne e i vigneti. Dovrebbe ringraziare aziende israeliane che producono componentistica di software e componenti per computer come Four M, Cimatron, Eliashim Micro Computers, Sintel, Ramir (Adacom), Rad, Orbotech, Shatek, Scitex, 4th Dimension Software Ltd., Magic Software, 32-bit se fanno funzionare anche i computer di casa sua e del suo Comune; dovrebbe avere il pudore di non chiedere di mettere al bando i prodotti farmaceutici salvavita MADE IN ISRAEL, i microprocessori e le periferiche tanto utili al web, e per finire i sistemi di posta elettronica MADE IN ISRAEL che fanno girare il mondo, la società e l’economia del mondo libero.

Ma tutto questo forse è davvero troppo per lui. Nu ja fà, come dicono a Roma. Non ce la fa, proprio non ci arriva. Bisogna diffidare di due categorie di persone: quelle che non hanno personalità, e quelle che ne hanno più d’una.

One thought on “Boicottaggio Israele, il sindaco ha perso la voce

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