Oggi, in Israele è Yom HaShoah, il giorno della memoria della Shoah. Ogni famiglia ha qualcuno da ricordare, una storia da raccontare, una vita ricominciata a cui dare onore. Dai giorni dell’orrore, generazioni di israeliani hanno costruito un paese straordinario, per quel paese ancora combattono, ancora muoiono circondati dallo stesso odio di allora. Oggi alle 10 di mattina, come ogni anno, in tutta Israele suona una sirena, tutti si fermano per due minuti. Gli Israeliani scendono dalle loro auto, posano le buste della spesa, lasciano i caffè sui banconi dei bar. Tutti rimangono immobili immersi nel dolore e nella forza della memoria. Non c’è retorica in Israele nel ricordare la Shoah. Non c’è vittimismo. Non c’è quella falsa pietà che incontriamo da noi il 27 gennaio. Quella pietà per gli ebrei vittime dell’olocausto che per anni ha nascosto l’odio verso gli ebrei vivi che abbiamo visto esplodere dopo il 7 ottobre.

Ricordiamo i bambini che non hanno mai avuto la possibilità di crescere.

Ricordiamo le famiglie che hanno visto i loro cari assassinati.

Ricordiamo le comunità annientate perché ebree.

Non dimenticheremo MAI – né oggi, né mai.

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